I lavoratori autonomi (artisti e professionisti) possono dedurre integralmente, dal 2017, le spese per l’iscrizione a master e a corsi di formazione o di aggiornamento professionale, incluse le spese di viaggio e soggiorno, seppure entro il limite massimo di € 10.000 l’anno.
E’ stato infatti modificato l’articolo 54 del Testo Unico delle imposte sui redditi (TUIRE' il Testo unico delle imposte sui redditi, approvato con il Dpr n. 917/1986.) che stabiliva, fino all’anno scorso, che tali spese erano deducibili per il solo 50% dell’importo sostenuto, mentre le spese di vitto e alloggio, dopo essere state decurtate della metà, non dovevano comunque superare il tetto massimo pari al 2% dei compensi annuali.
Quali sono le spese deducibili?
La norma di legge fa espresso riferimento a spese sostenute per la partecipazione a:
- master
- corsi di formazione
- corsi di aggiornamento
- convegni
- congressi
Per poter essere interamente deducibili è necessario che:
- le spese siano documentate e intestate al lavoratore autonomo
- le spese siano state effettivamente sostenute
- l’evento formativo si riferisca ad una materia oggetto dell’attività del professionista o dell’artista
Come funziona il limite annuo di € 10.000?
In ogni caso le spese di aggiornamento, come sopra elencate, si possono dedurre per un importo annuo massimo di € 10.000.
In caso di studi professionali associati, si ritiene che tale limite annuo sia riferito a ciascun professionista facente parte dell’associazione professionale.
Cosa si deduce per le spese di trasferta?
Cambia anche il limite di deducibilità per le spese di vitto e alloggio connesse alla partecipazione ai corsi di formazione e di aggiornamento.
Tali spese si deducono per intero ma, unitamente alle spese di aggiornamento professionale, non possono superare il tetto massimo di spesa annua di € 10.000.
Se l’articolo ti è stato utile o ha riscosso il tuo interesse, condividilo con altri.
Se hai dei dubbi o necessiti di approfondimenti, scrivi nei commenti.