Vuoi ascoltare il contenuto dell’articolo? Clicca sul tasto giallo qui sotto!
Nel settore fiscale la parola più abusata è senza dubbio il termine “semplificazione”.
Leggi, decreti, circolari e risoluzioni ne sono pieni: ormai è diventato un “mantra”, pare non se ne possa più fare a meno.
Purtroppo, alle parole non seguono (quasi) mai i fatti.
Nell’anno 2016 le norme in materia fiscale (costituite appunto da leggi, decreti legge, decreti ministeriali, circolari e risoluzioni) hanno prodotto quasi 2.000 pagine di testo, come indicato in una recente elaborazione dell’Ufficio Studi CGIA.
Principale produzione normativa in campo fiscale nel 2016
Produzione normativa | Numero | Contenuti |
---|---|---|
Leggi e Decreti Legge | 110 modifiche normative | |
Decreti Ministeriali | 138 articoli | |
Provvedimenti direttore Agenzia Entrate | ||
Circolari | 1.526 pagine | |
Risoluzioni | 472 pagine |
Elaborazione Ufficio Studi CGIA
Questa mole di dati, anziché contribuire a sfoltire oppure a chiarire meglio le numerose regole fiscali, aumenta la complessità nel settore fiscale e crea disagio, sia ai contribuenti che ai professionisti del settore (consulenti fiscali, commercialisti, ecc.).
La difficoltà nell’applicare correttamente le norme fiscali porta, inevitabilmente, a commettere errori formali. Ciò si traduce in una miriade di contestazioni e nell’applicazione di sanzioni per importi non troppo elevati ma che rubano tempo e risorse a tutti quanti: contribuenti ed Agenzia Entrate.
Oltre alle difficoltà nell’applicare le norme fiscali, l’Italia rimane inoltre uno dei paesi con la più alta pressione fiscale.
Questi due fattori, congiuntamente tra loro, costituiscono uno dei più grossi impedimenti per chi vuole intraprendere una attività in forma autonoma.