Hai deciso di avviare una nuova attività e ti stai chiedendo come fare e quanto costa davvero aprire una partita IVA?
È indispensabile avere le idee chiare su cosa comporta aprire una partita IVA e quali sono gli adempimenti che dovrai compiere ma anche le spese che dovrai sostenere.
Quanto costa aprire una partita IVA
L’apertura della partita IVA è una operazione relativamente semplice.
In ogni caso è bene conoscere quali sono i dati e le informazioni che ti saranno richiesti nel momento in cui dovrai richiederla.
Per aprire una partita IVA ti può essere utile leggere il nostro articolo sul tema.
L’apertura della partita IVA è gratuita ma per evitare errori il mio consiglio è quello di rivolgerti a un consulente fiscale che ti aiuti a impostare correttamente la domanda da presentare all’Agenzia delle Entrate.
Quali sono i costi di una partita IVA
Dopo aver provveduto ad aprire la partita IVA devi individuare quali sono i costi annui che dovrai sostenere per la gestione di tutti gli obblighi fiscali, contabili e previdenziali.
Il costo annuale per gestire la tua partita IVA varia in base al tipo di attività svolta e al regime fiscale prescelto.
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Ditta individuale
Se svolgi un’attività commerciale, artigianale o di produzione di beni devi aprire una ditta individuale oppure una società.
L’imprenditore individuale, a seconda dell’attività svolta, dovrà provvedere al pagamento:
- del diritto annuale a favore della Camera di Commercio (dagli 80 ai 200 euro annui)
- dei contributi previdenziali a favore dell’INPS (importo base annuo di circa 3.600 euro per redditi fino a 16.000 euro annui)
- del premio assicurativo INAIL per le attività soggette all’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (l’importo varia in base al rischio assicurato)
- dell’IVA e delle tasse sul reddito, che variano in base al regime fiscale scelto
Libero professionista
Se svolgi un’attività a carattere intellettuale o artistico devi aprire una posizione come libero professionista.
Il libero professionista pagherà:
- i contributi previdenziali alla propria Cassa autonoma (ad es. architetti, avvocati, medici, ecc.)
- oppure, negli altri casi, i contributi alla gestione separata INPS (che si calcolano in una percentuale del 24% sul proprio reddito)
- l’IVA e le tasse sul reddito, in base al regime fiscale scelto
Quali sono le tasse da pagare
Se scegli il regime forfettario e prevedi di avere un fatturato annuo che non superi i 65.000 euro (che diventeranno 85.000 dall’anno 2023) ti troverai in questa situazione:
- non applicherai l’IVA sulle tue fatture
- pagherai una tassazione ridotta del 15%, che sarà ridotta al 5% per i primi cinque anni di attività
Se invece applichi il regime semplificato od ordinario dovrai:
- versare l’IVA periodicamente ma solo se l’IVA incassata sulle tue vendite supera l’IVA pagata sui tuoi acquisti
- pagherai l’IRPEF che è l’imposta progressiva sul reddito delle persone fisiche che si calcola applicando diverse aliquote in base agli scaglioni di reddito
- se operi come società dovrai pagare anche l’IRAP che è l’imposta regionale sulle attività produttive che è pari al 3,90% sul fatturato
Quali altre spese devi sostenere
Se la tua domanda è quella di capire quanto costa aprire una partita IVA, devi considerare anche il compenso per la consulenza di un consulente fiscale che, oltre a occuparsi di tutte le scadenze che ti riguardano, ti potrà dare i giusti suggerimenti su come comportarti nella gestione amministrativa della tua partita IVA.
Questa spesa è molto variabile e dipende sia dal regime fiscale che hai scelto sia dal volume della tua attività, cioè dal fatturato annuo e dal numero di fatture da registrare in contabilità.
Se l’articolo ti è stato utile o ha riscosso il tuo interesse, condividilo con altri. Se hai dei dubbi o necessiti di approfondimenti scrivi nei commenti.
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