Dal 18 novembre è possibile presentare la richiesta per il contributo a fondo perduto previsto per la filiera della ristorazione a fronte di acquisti di prodotti made in Italy.
Per effettuare la richiesta c’è tempo fino al 15 dicembre.
Cos’è il bonus ristorazione
Si tratta di un contributo a fondo perduto destinato alle imprese con l’attività caratterizzata dai seguenti codici Ateco:
- 56.10.11 – Ristorazione con somministrazione
- 56.10.12 – Attività di ristorazione connesse alle aziende agricole
- 56.21.00 – Fornitura di pasti preparati
- 56.29.10 – Mense
- 56.29.20 – Catering continuativo su base contrattuale
- 55.10.00 – Somministrazione di cibo
Il Decreto Ristori-quater ha inserito anche le seguenti attività:
- 55.20.52 – Attività di alloggio connesse alle aziende agricole
- 56.10.12 – Attività di ristorazione connesse alle aziende agricole
Per avere diritto al bonus ristorazione è necessario che:
- l’impresa sia in attività alla data del 15 agosto scorso;
- il fatturato dei mesi da marzo a giugno 2020 sia calato di almeno il 25% rispetto allo stesso periodo del 2019.
Per chi ha iniziato l’attività dal 1° gennaio 2019 non è richiesto il requisito del calo di fatturato.
Come funziona il bonus ristorazione
Per ottenere il bonus ristorazione l’impresa deve acquistare almeno tre differenti tipologie di prodotti agricoli e alimentari (ad esempio, latte, vino e pasta) e il prodotto principale non deve superare il 50% della spesa totale.
L’importo degli acquisti non può essere inferiore a 1.000 euro e superiore a 10.000 euro (al netto dell’Iva).
Il bonus ristorazione copre acquisti effettuati dal 15 agosto in poi di prodotti made in Italy della filiera agricola e alimentare, anche DOP e IGP. Sono inclusi anche i prodotti vitivinicoli e quelli della pesca e dell’acquacoltura.
Sono considerati prioritari gli acquisti di prodotti DOP, IGP e ad alto rischio di spreco, cioè i seguenti prodotti:
- latte 100% italiano
- prosciutto crudo dop e prosciutto cotto 100% italiano
- salumi vari da suino dop e Igp da animali nati allevati e macellati in Italia
- salumi non da carne suina (tacchino, bresaola, altro) da animali nati, allevati e macellati in Italia
- formaggi dop o da latte 100% italiano olio extra vergine di oliva100% da olive italiane/o dop
- carne bianca da animali nati allevati e macellati in Italia
- carne bovina, suina, ovicaprina, cunicola da animali nati allevati e macellati in Italia
- zuppe di cerali con verdure filiera e materia prima italiana
- minestrone con verdure filiera e materia prima italiana
- pasta secca con grano 100% italiano
- riso da risotto con riso 100% italiano
- preparati per risotti (alle verdure, ai funghi, ecc.) da materia prima italiana
- passata di pomodoro 100% italiana
- polpa di pomodoro o pelati 100% italiana
- sughi pronti da materia prima italiana
- verdure fresche o conservate in scatola o in vetro filiera e materia prima italiana
- verdure conservate in scatola filiera e materia prima italiana formato per mense
- legumi in scatola (fagioli, lenticchie) filiera e materia prima italiana
- macedonia di frutta o frutta sciroppata o frutta fresca da filiera e materia prima italiana
- succo di frutta e purea di frutta filiera e materia prima italiana
- crackers, pane e prodotti da forno da grano 100% italiano
- vini dop e igp
- aceti balsamici dop e igp
Come richiedere il bonus ristorazione
Per accedere al bonus ristorazione è necessario:
- registrarsi sulla piattaforma “Portale della ristorazione” utilizzando lo SPID, oppure
- recarsi presso gli sportelli di un ufficio postale
Sulla piattaforma “Portale della ristorazione” si trovano:
- la pagina della Modulistica che contiene, insieme ad altri modelli:
- la pagina delle FAQ, cioè delle risposte alle domande più frequenti
Consiglio di visionare queste pagine e la relativa documentazione prima di procedere con la presentazione della domanda del bonus ristorazione.
Come presentare domanda online
Per presentare la domanda via web è necessario:
- che il titolare o il legale rappresentante sia dotato dell’identità digitale SPID;
- disporre della seguente documentazione:
- visura camerale in corso di validità;
- copia dei documenti fiscali che certificano gli acquisti (effettuati dal 15 agosto in poi) nelle categorie previste ed eventuali documenti di trasporto;
- eventuale copia delle quietanze associate ai documenti fiscali, se già disponibili al momento della presentazione.
Dopo aver effettuato l’accesso al “Portale della ristorazione” occorre:
- inserire i propri dati in qualità di legale rappresentante;
- inserire gli altri dati richiesti;
- prendere visione e accettare le dichiarazioni previste per legge;
- confermare tramite auto dichiarazione tutte le informazioni fornite e le condizioni previste;
- fare il pagamento online di un bollettino di 30 euro relativo al costo del servizio.
Come presentare domanda alle Poste
Per richiedere il bonus ristorazione tramite l’ufficio postale è necessario:
- preparare il plico che deve contenere:
- modulo di domanda compilato e firmato;
- fotocopia delle fatture riferite agli acquisti (effettuati dal 15 agosto in poi) nelle categorie previste ed eventuali documenti di trasporto;
- dichiarazione sostitutiva di certificazione del titolare o legale rappresentante;
- visura camerale in corso di validità;
- quietanze associate ai documenti fiscali;
- copia del documento d’identità del titolare o legale rappresentante;
- compilare il bollettino bianco per il servizio dell’importo di 30 euro;
- consegnare il tutto a un ufficio postale.
Il plico deve riportare il seguente indirizzo: “Centro Servizi Pavia – Servizio Ristoratori – Viale Brambilla 1, 27100 Pavia“.
Come viene pagato il bonus ristorazione
Dopo aver effettuato le verifiche sulle informazioni contenute nella domanda e sulla documentazione allegata, il Ministero delle Politiche agricole autorizza in automatico il pagamento di un anticipo del 90% del valore del contributo riconosciuto, che viene erogato tramite bonifico da Poste italiane.
Entro 15 giorni dal ricevimento dell’anticipo, il richiedente presenta a Poste italiane le quietanze di pagamento degli acquisti, che sbloccano l’invio del bonifico a saldo.
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