Il regime forfettario presenta numerosi vantaggi, come la tassazione agevolata e alcune altre semplificazioni.
Se applichi questo regime, devi rispettare specifici requisiti.
In prossimità della chiusura dell’anno ti consiglio di fare una verifica generale sul rispetto di tutte le condizioni che sono richieste, per poter valutare in anticipo possibili situazioni rischiose o eventuali opportunità.
In questo articolo ti spiego:
- la verifica dei ricavi e compensi
- le spese per il personale dipendente
- i rapporti con precedenti datori di lavoro
- la partecipazione in società di persone
- il possesso di quote di SRL
- la percezione di redditi da lavoro dipendente
Regime forfettario e ricavi e compensi
Il primo controllo che devi fare è quello relativo al superamento del tetto annuo di 85.000 euro di ricavi e compensi.
Nel fare questa verifica ricorda che devi conteggiare le somme effettivamente incassate durante l’intero anno, senza tenere conto dell’importo relativo al totale delle fatture emesse.
Nel calcolo l’ammontare dei ricavi e compensi annui, considera che:
- se sei un professionista iscritto ad una Cassa professionale, non devi conteggiare nei tuoi compensi il 4% di rivalsa;
- se, invece, sei un professionista iscritto alla Gestione separata INPS, nel conteggiare i compensi annui devi includere anche la rivalsa del 4%;
- se percepisci dei diritti d’autore, correlati con la tua attività professionale svolta, devi includerli nel calcolo dei compensi annui;
- non devi conteggiare l’indennità di maternità percepita.
Tieni conto anche delle somme che potresti incassare da qui alla fine dell’anno, in modo da avere un quadro il più possibile veritiero.
Se hai iniziato l’attività nel corso dell’anno, devi ragguagliare l’importo delle somme incassate nell’anno alla durata dell’attività. Ad esempio: se hai iniziato l’attività il 1° marzo e hai quindi lavorato per 9 mesi (anziché per 12 mesi), il tetto massimo di incassi che devi considerare è 63.750 euro (9/12 di 85.000 euro).
Regime forfettario e spese personale dipendente
Se sostieni spese per personale dipendente o assimilato, devi verificare di rimanere al di sotto del tetto annuo di 20.000 euro.
Questo limite include sia le spese per dipendenti a tempo pieno che per collaboratori occasionali o a tempo determinato.
Nel calcolare l’importo di queste spese ricordati di considerare anche i contributi ed i costi per mensilità aggiuntive o TFR.
Regime forfettario e precedenti datori di lavoro
Se sei in attività da meno di 2 anni, verifica di non aver esercitato la tua attività autonoma prevalentemente nei confronti del tuo precedente datore di lavoro (o soggetti a lui direttamente o indirettamente riconducibili): controlla cioè che i ricavi e compensi nei suoi confronti siano inferiori al 50% dei tuoi ricavi di tutto l’anno.
Ricordati di fare questo controllo nei primi 2 anni di attività, in quanto la norma prevede questo divieto nei confronti dei datori di lavoro che hai avuto nei 2 anni precedenti.
Dal terzo anno di attività in avanti, puoi fatturare liberamente qualunque importo al tuo precedente datore di lavoro, senza rischiare l’esclusione dal regime forfettario.
Se, invece, sei ancora alla dipendenze di un datore di lavoro, devi continuare a rispettare il precedente limite del 50% dei tuoi ricavi e compensi annui.
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Regime forfettario e partecipazioni societarie
Verifica anche di rispettare il divieto di avere quote di partecipazione in società di persone (società semplici, società in nome collettivo e società in accomandita semplice) o in associazioni senza personalità giudica o partecipare a imprese familiari.
Questo divieto è valido indipendentemente dall’attività svolta da queste società o associazioni e anche in caso di quote di partecipazione minime. Se però la società semplice, di cui sei socio, opera nel settore agricolo o immobiliare non esiste alcun divieto.
Se nel corso dell’anno, hai ricevuto una partecipazione societaria per eredità, dovrai fuoriuscire dal regime forfettario dall’anno successivo. Per evitare tale fuoriuscita, puoi cedere tale partecipazione entro la fine dell’anno di ricevimento della quota ricevuta in eredità.
Regime forfettario e quote di SRL
Un’altra verifica da effettuare riguarda l’eventuale possesso di quote societarie di controllo in una SRL (società a responsabilità limitata), la cui attività sia direttamente o indirettamente riconducibile a quella da te esercitata.
La quota societaria “di controllo” si ha quando il socio ha il 51% dei voti in assemblea; questa però non è ancora una causa ostativa alla permanenza nel regime forfettario.
Il divieto al mantenimento del regime forfettario si ha quando, in aggiunta alla detenzione di una quota societaria di controllo, l’attività da te esercitata (in regime forfettario) è direttamente riconducibile all’attività esercitata dalla SRL: in pratica, ciò avviene se i codici ATECO appartengono alla stessa sezione.
Regime forfettario e lavoro dipendente
Se hai adottato il regime forfettario significa che nell’anno precedente non hai percepito redditi da lavoro dipendente (o pensione) e redditi assimilati di importo superiori a 30.000 euro.
Qualora, in aggiunta alla tua attività autonoma in regime forfettario, percepisci attualmente redditi da lavoro dipendente o assimilati è importante che l’ammontare annuo di tali redditi non superi il tetto dei 30.000 euro.
Non vanno considerati, nel calcolo della soglia dei 30.000 euro, i redditi da lavoro dipendente soggetti a tassazione separata, quale ad esempio il trattamento di fine rapporto.
Conclusioni
Come vedi i controlli da fare prima della fine dell’anno sono numerosi e rivestono molta importanza.
Ora, però, ti starai chiedendo: “Cosa succede se non rispetto uno o più dei requisiti richiesti?“.
In tutte le casistiche che ti ho elencato, se nel corso dell’anno verrà meno il rispetto del singolo requisito, puoi terminare l’anno in regime forfettario e dovrai fuoriuscirne solo dall’anno successivo.
Fa eccezione il superamento del limite di ricavi e compensi oltre gli 85.000 euro annui.
Infatti, se superi l’importo di 85.000 ma non quello di 100.000 euro, potrai completare l’anno in regime forfettario e dall’anno successivo sarai costretto a rinunciare a tale regime. Se invece, dovessi superare addirittura il tetto dei 100.000 euro di ricavi e compensi, durante l’anno, dovrai immediatamente abbandonare il regime forfettario e seguire una serie di regole particolari.
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