Social Media Manager e dipendente: posso farlo?

Social Media Manager e dipendente: posso farlo?
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Sei un lavoratore dipendente e intendi aprire la partita IVA come Social Media Manager?

L’argomento è delicato in quanto ci sono regole importanti da conoscere.

Partita IVA e lavoro dipendente hanno norme diverse, se sei un lavoratore dipendente del settore privato oppure se lavori nel settore pubblico.

L’apertura della partita IVA come Social Media Manager deve rispettare alcune norme che variano, appunto, a seconda che tua sia un dipendente privato o pubblico.

In questo articolo ti spiego:

  • come aprire la partita IVA come Social Media Manager
  • Social Media Manager e dipendente privato: come funziona?
  • Social Media Manager e dipendente pubblico: come funziona?

Come aprire la partita IVA come Social Media Manager

Per prima cosa devi verificare se l’attività di Social Media Manager richiede l’obbligo di operare con partita IVA.

Vi sono alcuni casi in cui la partita IVA non è necessaria, come nel caso delle prestazioni professionali non abituali.

In tutti gli altri casi è sempre necessario procedere all’apertura della partita IVA.

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Social Media Manager e dipendente privato

Se sei un lavoratore dipendente del settore privato puoi sempre aprire una partita IVA come Social Media Manager.

Tuttavia ti suggerisco di prestare attenzione ad alcuni aspetti tra cui:

  • il patto di non concorrenza e
  • l’obbligo di riservatezza delle informazioni.

Il patto di non concorrenza vieta al lavoratore dipendente di svolgere un’attività in concorrenza al proprio datore di lavoro, sia in proprio che per conto di terzi.

Questo obbligo di non concorrenza è valido per tutta la durata del rapporto di lavoro dipendente, ma in alcuni casi il divieto può sussistere anche dopo la cessazione del rapporto di lavoro.

Inoltre, l’obbligo di riservatezza impone al lavoratore dipendente, anche dopo la cessazione del rapporto di lavoro, di non divulgare a terzi le informazioni che ha ricevuto durante il suo lavoro come dipendente.

Se il lavoratore dipendente non rispetta questo patto di fedeltà può incorrere in un licenziamento per giusta causa e anche una richiesta di risarcimento in caso di danno subìto dal datore di lavoro.

Infine, se inizi un’attività di Social Media Manager non è necessario comunicarlo al tuo datore di lavoro.

Il mio consiglio è, però, di informare il datore di lavoro in merito all’attività che vuoi iniziare.

Social Media Manager e dipendente pubblico

Quanto detto prima per il dipendente privato cambia completamente nel caso in cui tu sia un lavoratore dipendente del settore pubblico.

La regola generale, in questo caso, è che il dipendente pubblico non può avviare un’attività come Social Media Manager.

Tutti i dipendenti pubblici sono vincolati dall’obbligo di esclusività: ciò significa che devono svolgere il proprio lavoro in maniera esclusiva per l’amministrazione pubblica a cui appartengono.

Vi sono però alcune eccezioni alla regola dell’esclusività e riguardano i dipendenti pubblici con contratto part-time con prestazione lavorativa non superiore al 50%.

Se sei un dipendente pubblico con un orario di lavoro con al massimo 18 ore di servizio settimanali puoi avviare un’attività di Social Media Manager aprendo la tua partita IVA.

I lavoratori del pubblico impiego sono obbligati, infine, a comunicare al proprio datore di lavoro l’intenzione di avviare una determinata attività economica.

Per poter avviare un’attività di lavoro autonomo è obbligatorio ricevere un’apposita autorizzazione, anche nel caso in cui svolgi prestazioni di lavoro autonomo occasionale.

Risulta quindi evidente che, mentre per il lavoratore dipendente del settore privato è sostanzialmente consentito aprire una partita IVA senza problemi, il dipendente pubblico non potrà esercitare questa attività in aggiunta alla propria, salvo rare eccezioni.

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Svolgo dal 1984 la professione di Ragioniere Tributarista con studio in Torino. La mia specializzazione consiste nel fornire risposte e soluzioni alle problematiche fiscali e tributarie delle piccole imprese e dei liberi professionisti.