Dall’inizio dell’anno per pagare la parcella del medico, del dentista o dello specialista devi utilizzare strumenti di pagamento diversi dal contante, che si tratti di bancomat, carta di credito o bonifico bancario. In caso contrario, cioè se paghi con il contante, non potrai detrarre la spesa sostenuta quando compilerai la tua dichiarazione dei redditi.
Da pochi giorni, è partita, non senza problemi, l’operazione Cashback che consiste nella restituzione del 10% di quanto spendi per acquisti pagati esclusivamente con moneta elettronica. Ogni sei mesi, se utilizzi frequentemente bancomat o carta, ma anche app di pagamento, ti viene accreditata una somma che può raggiungere i 300 euro all’anno, oltre a un premio semestrale di 1.500 euro.
Dal prossimo mese di gennaio debutterà la lotteria degli scontrini, un sistema attraverso il quale per ogni scontrino di spesa avrai diritto a partecipare all’estrazione di premi in denaro; se la spesa la paghi con bancomat o carta le probabilità di vittoria si moltiplicano.
Pensi di poter ancora fare a meno di quel piccolo strumento che consente ai tuoi clienti di effettuare pagamenti mediante moneta elettronica, cioè tramite carte di credito, di debito o prepagate?
Certo, so bene che le commissioni bancarie dovute sulle transazioni sono ancora troppo alte. Questo è anche il motivo per cui il POS non ha ancora avuto la larga diffusione che troviamo in altri paesi europei.
Già a giugno del 2014 fu introdotto l’obbligo per tutti (commercianti, artigiani, professionisti) di mettere a disposizione il pagamento attraverso POS, su semplice richiesta del cliente.
Poi, però, non sono mai state previste sanzioni per chi non accetta pagamenti elettronici e quindi l’obbligo è di fatto rimasto sulla carta.
Nonostante ciò, pensi veramente che al cliente che entra nel tuo negozio, nel tuo laboratorio, nel tuo studio non vada concessa la possibilità di pagarti come meglio crede e quindi anche con moneta elettronica?
Oltretutto, in questi ultimi tempi sia il fisco che le banche e le società che gestiscono i circuiti di pagamento stanno rendendo sempre meno oneroso l’utilizzo del POS.
Dallo scorso mese di luglio il fisco ti concede un credito d’imposta del 30% calcolato sulle commissioni pagate, ma solo per operazioni con consumatori finali. Puoi usare questo credito in diminuzione di tasse e contributi dovuti.
A loro volta, banche e società dei circuiti di pagamento iniziano a offrire condizioni vantaggiose, mai viste prima.
Molte banche e società hanno deciso di non applicare commissioni sui pagamenti fino a 5 euro. Alcune banche si sono spinte oltre e scontano le loro commissioni sui pagamenti fino a 10 euro.
Pensi di poterti ancora concedere il lusso di rifiutare i pagamenti con il POS?
Rifletti attentamente e decidi in fretta: il tuo cliente si aspetta la tua massima collaborazione, non solo al momento dell’acquisto, ma anche al momento del pagamento.
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